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Ci sono molte domande che spesso ci si pone circa l'argomento "tirocini".Chi può svolgere un tirocinio? Qual è il significato di internship? C’è differenza tra stage e tirocinio? Esiste la busta paga per il tirocinante? Quanto guadagna un tirocinante? Ogni tipo di tirocinio è retribuito?Cercheremo in questo post di rispondere a queste domande, cominciando col chiarire alcuni aspetti essenziali sul tema.

Tirocinio curriculare ed extracurriculare: cosa sono e come funzionano

Partiamo col dire che in Italia esistono 2 tipi di tirocini:

  • tirocinio curriculare
  • tirocinio extracurriculare

Queste 2 tipologie di offrono a giovani e meno giovani, a studenti, occupati e inoccupati la possibilità di svolgere un’esperienza di tirocinio, purché siano soddisfatte determinate condizioni. Non esiste in effetti un limite di età: se previsto nei regolamenti scolastici e universitari, possono svolgere un tirocinio tutti gli studenti di scuole superiori, di corsi di formazione e gli studenti universitari (e talvolta anche di master).

In questo caso ci muoviamo nell’ambito dei tirocini “curriculari” ovvero esperienze di formazione e orientamento che puntano ad arricchire il percorso di formazione in aula attraverso la conoscenza diretta di uno specifico contesto di lavoro. Vengono definiti “curriculari” proprio perché sono previsti nel percorso di studio del giovane che li svolge.

Poi ci sono i tirocini “extracurriculari”. In questo caso, i neodiplomati e i neolaureati che hanno concluso il proprio percorso di studi possono richiedere l’attivazione di un tirocinio entro 12 mesi dal conseguimento del titolo. La denominazione “extracurriculare” precisa il fatto che l’esperienza di tirocinio avviene “al di fuori” del piano di studi, ovvero quando è stato completato il ciclo formativo.

Cosa accade se si sceglie di avviare un tirocinio dopo 12 mesi dal conseguimento del diploma o della laurea? Si può attivare una forma diversa di tirocinio extracurriculare, in questo caso denominato tirocinio di “inserimento/reinserimento lavorativo”, accessibile a tutti coloro che risultano essere inoccupati o disoccupati, indipendentemente dall'età anagrafica.

Ci sono differenze tra stage e tirocinio?

Senza anticipare ulteriori aspetti su cui torneremo nei prossimi paragrafi, dedicando un approfondimento specifico ai tirocini “curriculari” ed“extracurriculari”, c’è un nodo preliminare da sciogliere: tirocinio e stage sono la stessa cosa? La risposta è si!
Di fatto stage (in francese), internship (in inglese) e tirocinio indicano il periodo di orientamento e formazione che un giovane trascorre all’interno di un contesto lavorativo per maturare un’esperienza pratica che gli sarà utile per apprendere nuove competenze, rafforzare quelle già possedute, capire come funziona un’organizzazione e aprirsi (si auspica) una via di ingresso nel mercato del lavoro.

In generale, al di là della questione terminologica, l’attivazione di un tirocinio prevede la presenza di 3 soggetti:

  • stagista/tirocinante
  • soggetto ospitante (azienda, ente pubblico, organizzazione non profit, etc.)
  • soggetto promotore (università, scuola superiore, agenzia per l'impiego, centro di formazione, etc.)

Questi 3 soggetti danno vita a quello che talvolta viene definito (impropriamente) “contratto di stage”, ovvero una convenzione stipulata tra soggetto promotore e soggetto ospitante che contiene (generalmente in allegato) anche il piano formativo condiviso con lo stagista. Il termine “contratto” non deve però confondere. Il tirocinio non si configura come rapporto di lavoro vero e proprio e lo stagista non sarà retribuito con una busta paga, così come accade per qualunque altro lavoratore dipendente.

Come detto, il tirocinio è un percorso formativo attraverso il quale un soggetto ospitante offre a uno stagista la possibilità di toccare con mano i contenuti di una professione e di mettere in pratica e arricchire quanto appreso durante il suo percorso di studi e di favorire un suo primoinserimento e reinserimento nel mondo del lavoro. Durante questo percorso, nel caso dei tirocini extracurriculari, è prevista obbligatoriamente un’indennità di partecipazione o un rimborso spese. Vi state chiedendo a quanto ammonta? C'è uno standard minimo nazionale da rispettare, pari a 300 euro (lordi) al mese, che però ogni singola Regione può aumentare a propria scelta.

Tirocini curriculari e CFU

Tutti gli studenti che frequentano la scuola superiore o l’università possono essere chiamati a svolgere un tirocinio presso un’azienda o un’altra organizzazione per completare il proprio percorso di formazione. Il tirocinio curriculare consente infatti di integrare il proprio percorso di apprendimento con un’esperienza di lavoro.

Un esempio: nel caso di studenti universitari è molto probabile che nel piano formativo sia prevista la possibilità di coprire alcuni CFU (crediti formativi universitari) necessari per conseguire la laurea attraverso un’esperienza di tirocinio. Chi lo decide? Sono i singoli istituti, gli atenei o gli enti di formazione accreditati a disciplinare modalità e tempi di realizzazione del tirocinio.

Tirocinio extracurriculare: le linee guida

Nel caso del tirocinio extracurriculare, il 25 maggio 2017, con un Accordo Stato-Regioni, sono state definite le nuove Linee Guida in materia di tirocini formativi e di orientamento, con delle indicazione che le Regioni e le Province Autonome stanno gradualmente recependo in sostituzione di quanto contenuto nelle precedenti Linee Guida del 2013.

Le nuove linee guida consentono l’attivazione di tirocini extracurriculari formativi, di orientamento, di inserimento e reinserimento lavorativorivolti a:

  • Soggetti in stato di disoccupazione, compresi coloro che hanno completato i percorsi di istruzione secondaria superiore e terziaria
  • Lavoratori che beneficiano di strumenti di sostegno al reddito, con un contratto di lavoro attivo
  • Lavoratori a rischio disoccupazione
  • Soggetti già occupati ma che sono alla ricerca di un altro lavoro
  • Soggetti disabili e svantaggiati

Uno strumento che non solo mette i giovani diplomati e laureati nelle condizioni di maturare una prima esperienza di lavoro, di orientarsi professionalmente e apprendere "sul campo" nuove competenze, ma che consente anche di attivare percorsi di inserimento/reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.

Si amplia, inoltre, la platea di soggetti promotori abilitati all’attivazione dei tirocini:

  • Servizi per l’impiego, agenzie regionali per il lavoro
  • Istituti di istruzione universitaria statali e non statali abilitati al rilascio dei titoli accademici e dell’AFAM (Alta formazione artistica, musicale e coreutica)
  • Istituzioni scolastiche statali e non statali che rilascino titoli di studio con valore legale
  • Fondazioni di istruzione tecnica superiore (ITS)
  • ANPAL (l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro)
  • Soggetti autorizzati all’intermediazione dall’ANPAL
  • Istituzioni formative private
  • Servizi di inserimento lavorativo per disabili
  • Centri pubblici (o a partecipazione pubblica) di formazione professionale e/o di orientamento
  • Comunità terapeutiche, enti ausiliari e cooperative sociali

Ma quanto durano i tirocuni extracurriculari? In generale possono avere una durata massima di 12 mesi, comprensiva di proroghe e rinnovi, anche nei casi di tirocini di formazione e orientamento che nelle precedenti Linee Guida avevano una durata massima di 6 mesi. Nelle nuove linee guida è stato introdotto ex novo un limite minimo di durata che non può essere inferiore ai 2 mesi. Per i tirocini svolti presso soggetti ospitanti che operano stagionalmente, la durata minima è però ridotta a 1 mese.

Per i tirocini dedicati ai soggetti disabili, la durata massima resta ferma a 24 mesi. Come già previsto nell’accordo del 2013, l’indennità di partecipazione corrisposta ai tirocinanti è di 300/600 euro (lordi). Le Regioni potranno, se ritenuto opportuno, aumentare l’importo dell’indennità, che sarà erogata per intero a fronte di una partecipazione minima ai tirocini del 70% su base mensile.